DI CHI SI TRATTA
Gastone Biggi (Roma, 1925 – Parma, 2014) scrittore e pittore, è tra i fondatori del Gruppo Uno nel 1962 e autore del Manifesto del Realismo Astratto (2005). Si diploma al Liceo Artistico dove insegnerà, in differenti sedi, fino al 1984. Durante il periodo bellico è prigioniero dell’ esercito tedesco; nel 1946, durante la convalescenza per le torture subìte, inizia a dipingere. A partire dalla fine degli anni Cinquanta si orienta verso l’arte astratta, abbandonando il realismo sociale dei suoi primi quadri, e avvicinandosi anche all’Informale. In alcune fasi della sua ricerca abbandona il colore e dipingere solo in bianco e nero. Tuttavia il suo rapporto col colore, così come con la forma, sarà altalenante e discontinuo.
Negli anni Sessanta e Settanta il punto diventa il segno dominante che scorre all’infinito sullo spazio della tela, a cui poi seguiranno Le Variabili nelle quali cambia la sua indagine pittorica passando al discoforme e ritorna, dopo anni di bianco e nero, al colore. I primi anni Settanta lo vedono molto presente anche all’estero dove le esposizioni personali di Biggi iniziano a moltiplicarsi..
Dal 67 intensifica i suoi viaggi, lo spirito nomade lo porterà a girare in Vespa per l’Italia e a spingersi fino a Berlino. Il viaggio è un elemento fondamentale nella vita di Biggi, dove si intrecciano, in modo sistematico e simbiotico, studio e pittura. Ogni esperienza di viaggio per Biggi è un momento di arricchimento e di riflessione che lo portano ad intraprendere ogni volta nuovi percorsi: a Marina di Ravenna inizia la serie dei Cieli, con un ritorno pieno al colore, nelle campagne senesi invece, darà vita al ciclo dei Campi (1985), dalle suggestioni dei viaggi newyorkesi, Biggi dà vita alle serie delle Luci e delle Suite americane (1889-91). Negli anni Novanta a Verona, città che lo ispira al ciclo delle Costellazioni (1991-95). Il rapporto spazio-natura si fa sempre più percettivo, quasi a sfiorare una dimensione fisica e tattile. Nel 1995 comincia la serie delle Icone: cercando di carpire il più profondo significato delle stagioni. Il XXI secolo è rappresentato dalla serie delle Cosmocromie (2000-2004), degli Eventi metropolitani (2005), degli Ayron (2007-2008) e delle Puntocromie (2008-2009). Sono forse le serie più significative dell’artista, poiché nel 2005 pubblicò il Manifesto del Realismo Astratto, giungendo quindi a una sua personalissima riflessione:
“Ho pensato perciò nella mia ultima ricerca, cioè negli Eventi, di ritrovare il bandolo di una realtà smarrita, non restaurazione, ma un movimento in avanti come questo, che io chiamerei Realismo Astratto, dove tutte le figurazioni del reale, passate al filtro delle grammatiche astratte…”
GASTONE BIGGI ALLA CASA MUSEO REMO BRINDISI
Nella Casa Museo Remo Brindisi è presente un’opera di Gastone Biggi, Continuo 60, una tempera su tela realizzata nel 1962. In quest’opera il segno del punto bianco, disposto per rallentamenti e accelerazioni lungo linee instabili, crea sul fondo nero una lieve sensazione di instabilità. Quest’opera fa parte della serie dei Continui in cui Biggi indaga la percezione visiva e il movimento portato, quello cioè causato dallo spostamento di chi osserva.
Venite anche voi a vedere e percepire questa vibrazione visiva! Concludendo con una frase dell’artista: “Datemi un punto e vi disegnerò il mondo”